I linguaggio della catechesi
Ci lamentiamo spesso che la catechesi assomiglia troppo alla scuola come stile educativo, ma poi rischiamo di farla assomigliare ancora di più se pensiamo che il vero cambiamento passi dall’aggiornamento didattico.
Il cambiamento di cui oggi sentiamo ci sia bisogno è più profondo, va alla radice del nostro operare, per poter distinguere l’essenza della catechesi da quella di una mera trasmissione e appropriazione di saperi.
È questione di sistema operativo!
Di aggiornare il nostro modo di concepire la catechesi e progettarla. Altrimenti non riusciremo mai a trovare strategie efficaci alle affermazioni iniziali, malgrado gli sforzi e l’impegno che ognuno potrà metterci. Se sbagliamo il bersaglio, non sarà l’aumentare gli sforzi, la pazienza, l’allenamento, a farci fare centro. Dobbiamo ri-orientare il nostro sguardo e prepararci al cambiamento. L’obiettivo non è
solo l’efficacia nel nostro servizio ma anche ritrovare la gioia, l’entusiasmo e la serenità nel praticarlo.
Per approfondire la questione e trovare strumenti necessari, vorremmo mettere tra le tue mani un testo, carissima/o catechista, per aiutarti a scoprire i linguaggi propri della catechesi: il linguaggio narrativo-autobiografico, il linguaggio biblico, il linguaggio esperienziale, il linguaggio liturgico-simbolico. Impararne la grammatica e avere a disposizione strumenti, giochi e attività ti permetterà di animare in modo efficace l’incontro di catechesi.
Il libro che ti consigliamo è I linguaggi della catechesi. Attività, giochi e strumenti per incontrare Gesù, uscito con le Paoline nel 2015.